Il Movimento Tattico
Il movimento tattico
1. La testa prima dei piedi.
Ragazzi, mettiamoci in testa una cosa, e facciamolo subito. La prima battaglia non si combatte nel fango o tra i palazzi diroccati. Si combatte qui, in quel centimetro cubo di materia grigia che avete tra le orecchie. Se quella cede, siete già morti.
La mentalità operativa: siete la preda
Il vostro nuovo Vangelo è questo: siete la preda. Non siete in gita. Non state facendo trekking. Qualcuno o qualcosa vi vuole fregare. Questa non è paranoia, è l'unica assicurazione sulla vita che vi rimane. Interiorizzatelo, perché ogni singola, fottuta azione che compirete da ora in poi dovrà passare questo filtro: "Come mi vedrebbe un figlio di puttana appostato su quella collina?". Se la risposta non vi piace, non fatelo.
Consapevolezza: l'arte di vedere davvero
Guardarsi intorno è roba da turisti. Voi dovete analizzare. Il ciclo OODA (Osserva, Orienta, Decidi, Agisci) non è una teoria accademica, è il ritmo del vostro respiro.
- Osserva: Ogni posto ha il suo suono, il suo "ritmo" normale. In un bosco, sono gli uccelli e il vento. In una città, il ronzio del traffico. Quella è la vostra baseline. Imparatela, respiratela, ficcatevela in testa finché non diventa parte di voi. Non state guardando un documentario, cazzo.
- Orienta: E poi, all'improvviso, il ritmo si spezza. Silenzio. Un cane che abbaia come un dannato. Una strada vuota quando non dovrebbe esserlo. Quella è l'anomalia. È il campanello d'allarme che vi urla che qualcosa puzza. Non ignoratelo mai.
- Decidi: L'analisi è finita. L'anomalia ha una possibile causa. Ora decidete. Nascondersi? Tornare indietro? Aggirare l'ostacolo? Non importa, ma decidete. L'indecisione è un invito ad essere scoperti nel migliore dei casi o a farsi sparare nel peggiore.
- Agisci: Eseguite. Puliti. Veloci. E il ciclo ricomincia.
Psicologia da combattimento
Certo che avrete paura. Non siete dei robot. Ma il panico, quello è un lusso che vi farà ammazzare. L'adrenalina vi chiuderà la visuale in un tunnel stretto e buio. Controllatela. Respirate: inspira 4 secondi, trattieni 4, espira 4. Non è magia, è un fottuto interruttore meccanico per riprendere il controllo della vostra capoccia.
E poi c'è la fatica. La fatica è quella puttana che vi pugnalerà alla schiena quando siete distrutti e vorreste solo chiudere gli occhi. È lei che vi farà dimenticare di controllare quel crinale o quell’anfratto, di fare un passo silenzioso. La disciplina mentale è fare le cose giuste anche quando il corpo vi implora di fare quelle sbagliate.
2. La pianificazione: vincere da seduti
Signori, il 90% di voi creperà per pigrizia, non per sfortuna. Perché il grosso del lavoro si fa prima di muovere anche solo un muscolo, con una mappa in mano e il cervello acceso e connesso. Usate il metodo PACE, che non significa amore e fiori nella canna del fucile. Non è un'opzione.
- P - (Primario): Il percorso ideale. Non il più corto, ma quello che unisce più nascondigli (boschi, fossati) evitando come la peste tutto ciò che è aperto e visibile (strade, radure). La linea retta è per gli idioti e per i bersagli.
- A - (Alternativo): Un piano “B”. E deve essere completamente diverso dal primo, non una scorciatoia del cazzo a venti metri di distanza. Se il piano A salta, dovete avere un'altra opzione pronta, quale coglione non ha un percorso alternativo pianificato.
- C - (Contingenza): I piani per gli imprevisti. Vi beccano? Che fate? Dove vi ritrovate se vi separate? Scrivetevelo, imparatelo a memoria. Piangere non è un piano.
- E - (Emergenza): La via di fuga se tutto è andato a puttane. Un punto di evacuazione, un nascondiglio sicuro dove leccarsi le ferite, un rendez vous preciso e studiato dove ricongiungersi.
3. L'esecuzione: benvenuti nel mondo reale
Ora viene il bello. Dalla mappa alla merda vera. Qui la teoria finisce e inizia la pratica.
Gestione della “firma”: diventare invisibili
Voi siete un'anomalia siatene consapevoli. Un'impronta, un suono, un odore. Il vostro scopo è diventare irrilevanti.
- Visiva: State giù dalle creste, imbecilli. Usate le ombre e sfruttatele. Spezzate la vostra sagoma. E controllate ogni pezzo di equipaggiamento: ogni riflesso di un orologio o di una fibbia è un faro che urla "SONO QUI!".
- Sonora: Il vostro zaino deve essere muto. Fissate tutto. Ogni tintinnio è la vostra campana a morto. Camminate tallone-punta, testando il terreno prima di metterci il peso. Muovetevi quando c'è vento, quando piove. Testate più volte equipaggiamento ed armamento, saltate sul posto per assicurarvi che non facciate rumori di metallo.
- Olfattiva/Termica: Niente scatolette di tonno puzzolenti. Il fuoco è un invito a cena per chi vi cerca, e il calore del vostro corpo è un faro per chi ha la tecnologia giusta.
Muoversi sul campo
La velocità è inversamente proporzionale alla sicurezza. Scegliete.
- (Spostamento veloce): Solo se siete sicuri al 1000% che non ci sia un'anima nel raggio di chilometri. E non lo siete mai e anche se lo siete ci sarà qualcuno che vi vede se correte.
- (Spostamento con copertura): Questo è lo standard, il vostro mantra. Il modo in cui vi muovete. Punto, senza se e senza ma. Un gruppo si muove, l'altro copre. Lento, ma intelligente, preciso silenzioso e sicuro.
- (Spostamento a balzi): Quando sentite puzza di bruciato, quando i vostri sensi vi dicono “cazzo c’è qualcuno e ci ha sgamati”. Contatto imminente. È lento, è sfiancante, richiede massima concentrazione per fare copertura ed energia esplosiva per chi si muove, ma è ciò che vi tiene la pelle attaccata alle ossa. Un uomo copre da fermo, l'altro corre alla copertura successiva.
L'arte di non lasciare traccia
Pensate di essere seguiti? Bene. Ora dovete diventare un fantasma incazzato.
- L'amo: Semplice ed efficace da far schifo. Fate un'ampia curva, tornate indietro per un po' paralleli alla vostra traccia e appostatevi. Se qualcuno vi segue, lo vedrete passare.
- Confondere le acque: Attraversate un torrente, camminate su roccia, fate qualsiasi cosa per rompere la traccia. Poi, cambiate direzione di 90 gradi. Chi vi segue si fermerà lì, a grattarsi la testa, a cercare di capire. E voi guadagnerete tempo. La frustrazione del nemico è la vostra migliore amica.
Procedure automatiche
Queste non si discutono, si eseguono. Non dovete pensare, non dovete inventare, dovete fare. Devono diventare un riflesso incondizionato.
SOP per ogni sosta (SLLS):
Ogni volta che vi fermate, anche solo per pisciare, è un rito.
- Fermati al riparo. Mai allo scoperto.
- Guarda a 360 gradi, ho detto guarda, non ammira il panorama.
- Ascolta in silenzio. Per un minuto intero, apri leggermente la bocca, la mascella aperta allarga leggermente i canali uditivi.
- Annusa l'aria porta informazioni, annusala prestando attenzione all’olfatto, si concentrato sugli odori.
Sempre. Ogni cazzo di volta devi ripetere questa fottutissima procedura.
SOP per ostacoli lineari (strade, fiumi):
La strada è un poligono di tiro dove voi siete il bersaglio.
- Fermatevi molto prima, nascosti. Osservate a lungo.
- Individuate il punto di attraversamento perfetto, con copertura da entrambi i lati.
- Offrite la massima copertura e uno alla volta attraversate, velocità e silenzio.
- Il primo che attraversa non si ferma sul bordo, va avanti e si mette in copertura per proteggere il secondo.
- Vi riunite solo dopo, in un punto sicuro, lontano dall'ostacolo.
4. L'analisi: separare i vivi dai morti
Pensavate fosse finita? Illusi. Il movimento finisce, la lezione resta.
Pensa come chi ti dà la caccia
L'inseguitore è pigro. Seguirà la via più facile. Per questo il vostro percorso deve essere una rottura di coglioni continua: difficile, illogico, faticoso. Questo non è solo un modo per nascondersi, è deterrenza psicologica. Spesso, rinuncerà ad infilarsi tra rovi e fossi maleodoranti. O detto spesso non sempre purtroppo.
L'esame di coscienza
A fine giornata, o durante una sosta lunga, riavvolgete il nastro. Dove ho fatto la cazzata? Quale decisione mi ha salvato il culo? Questo processo, questa autocritica brutale, è l'unica cosa che trasforma un principiante fortunato in un sopravvissuto esperto.
Conclusione
Queste non sono storielle da raccontare attorno a un fuoco. Sono regole scritte col sangue di chi le ha ignorate e da chi le ha realmente praticate, con sudore e fatica tra sgomento freddo e stanchezza. L'obiettivo non è attraversare un pezzo di terra. L'obiettivo è non farsi mai, mai vedere. Diventate il rumore del vento, l'ombra della notte.
Diventate un fantasma.

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